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Cos’è il metodo del percorso critico

Il Metodo del percorso critico (Critical Path Method) è una tecnica utilizzata per stimare la durata di un progetto analizzando quale sequenza di attività ha la minima quantità di flessibilità di pianificazione. Gantt significato.

Il percorso critico è rappresentato dalla sequenza di attività per le quali non è ammesso nessun ritardo, altrimenti la data di fine progetto si sposta della stessa quantità del ritardo (quindi è il percorso più lungo.

E’ stato sviluppato nel 1959 ad opera di James E. Kelly Jr. e Morgan R. Walker e poi sottoposto a miglioramenti. Attraverso l’algoritmo CPM applicato alla sequenza di attività, si ricavano le seguenti informazioni:

  • Le date minime di inizio e di fine per ciascuna attività;
  • Le date massime di inizio e di fine per ciascuna attività;
  • La data di fine progetto
  • Il/i percorso/i critico/i
  • Gli eventuali scorrimenti ammissibile delle attività che giacciono sugli altri percorsi 

Il metodo del percorso critico è un processo di modellazione che definisce tutte le attività critiche del progetto che devono essere completate in tempo. Le date di inizio e fine delle attività nel progetto sono calcolate in due passaggi: 

  • Il primo passaggio calcola le date di inizio e fine anticipate dalla prima data di inizio;
  • Il secondo passaggio calcola le attività ritardate di inizio e fine dall’ultima data di fine all’indietro;

La differenza tra le coppie di date di inizio e di fine per ogni attività è il tempo di galleggiamento o di allentamento per l’attività. L’allentamento è la quantità di tempo in cui un’attività può essere ritardata senza ritardare la data di completamento del progetto. Sperimentando con sequenze e/o durate logiche diverse è possibile determinare la pianificazione ottimale del progetto.

Piano di Progetto: CPM, Early Start and Finish Date

La data minima di inizio (Early Start Date –ES-) di un’attività rappresenta la data calendario alla quale è possibile iniziare al più presto l’attività considerata, il minor tempo entro il quale può iniziare l’attività se le attività precedenti non presentano ritardi nel loro completamento.

La minima data di fine (Early Finish Date –EF-) di un’attività rappresenta la data calendario alla quale è possibile completare al più presto l’attività considerata, il minor tempo entro il quale può finire l’attività se le attività precedenti non presentano ritardi nel loro completamento. 

La data massima di inizio (Late Start Date –LS-) di un’attività rappresenta la data calendario alla quale deve iniziare al più tardi l’attività considerata, il tempo massimo entro il quale deve iniziare l’attività per non compromettere il tempo totale di fine progetto.

La massima data di fine (Late Finish Date –LF-) di un’attività rappresenta la data calendario alla quale si deve completare al più tardi l’attività considerata, il tempo massimo entro il quale deve finire l’attività per non compromettere il tempo totale di fine progetto.

Per il calcolo delle date massime si procede a ritroso.

La data massima di fine progetto corrisponde al nodo End e spesso è la data proposta dal committente.

Esempio di reticolo

Gli scorrimenti

La differenza tra le date minime e quelle massime è una misura della flessibilità di un’attività e indica per quanto tempo può essere ritardato il completamento di un’attività senza per questo inficiare la data di fine progetto.

La misura di tale intervallo di tempo è propriamente definito con il termine “scorrimento” (float o slack) e non significa assolutamente “ritardo”.

Esistono quattro tipologie di scorrimento:

  • total float: Scorrimento totale
  • free float: Scorrimento libero
  • dipendent float: Scorrimento concatenato o vincolato
  • indipendent float: Scorrimento indipendente

Scorrimento totale

Lo scorrimento totale di un’attività rappresenta il massimo scorrimento di fine attività rispetto alla data minima di fine che non ritarda il tempo totale di fine progetto; può essere calcolato alternativamente come differenza tra la data massima di fine e la data minima di fine oppure come differenza tra la data massima di inizio e la data minima di inizio

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Lo scorrimento totale può essere scomposto ulteriormente in due subcomponenti: lo scorrimento libero e lo scorrimento vincolato.

Scorrimento libero

Lo scorrimento libero è il ritardo massimo di fine attività rispetto alla sua data minima di fine il quale, se viene impiegato, non ha alcun effetto sulle date minime di inizio successive. E’ presente solo quando sul sentiero c’è un’attività collegata a un’attività critica o milestone. 

Lo scorrimento libero corrisponde alla differenza fra il minimo della data minima di inizio delle attività successive e la data minima di fine dell’attività in esame.

In alcuni casi (la maggior parte), lo scorrimento totale può invece essere condiviso in tutto o in parte con altre attività del progetto che giacciono sulla stessa sequenza-sentiero. Quindi, se lo scorrimento viene impiegato dall’attività considerata, sottrae scorrimento disponibile a un’attività successiva che ne condivide l’importo.

Scorrimento vincolato

La quota condivisa viene definita “scorrimento vincolato” e viene calcolato come differenza tra lo scorrimento totale e lo scorrimento libero.

Lo “scorrimento indipendente” rappresenta il risultato di una sorta di simulazione pessimistica effettuata sul reticolo e misura l’ampiezza dell’intervallo temporale entro il quale può variare la data minima di inizio (o di fine) dell’attività, se valgono le seguenti ipotesi: tutte le attività precedenti terminano alla loro data massima di fine e tutte le seguenti partono alla loro data minima di inizio.

Se in questa situazione sono presenti scorrimenti indipendenti, qualche forma di garanzia è ancora assicurata. 

Si calcola come differenza tra il minimo delle date minime di inizio delle attività seguenti e il massimo fra le date massime di fine attività antecedenti e la durata dell’attività in esame.

Se il risultato dovesse essere negativo, lo scorrimento è nullo.

Piano di Progetto: il Percorso Critico

Si definisce attività critica quell’attività che presenta uno scorrimento totale nullo. Questa attività non può infatti essere ritardata senza determinare un ritardo effettivo nell’intera durata del progetto (si può anche definire “l’attività quasi critica” se lo scorrimento è inferiore ad una certa soglia).

Si definisce percorso critico o sentiero critico (critical path) la sequenza di attività critiche dal nodo di origine a quello di fine reticolo. I sentieri critici possono essere multipli.

Tutte le attività di un sentiero critico sono critiche. Ma le attività critiche possono essere anche collegate da sentieri non critici.

Ercole Palmeri

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