Ha quindi avviato un’indagine “survey”, messa a punto dal laboratorio interno della compagnia “Space10”, e aperta sul web a tutti. L’indagine si chiama “Do you speak human?” e cerca di capire cosa i consumatori vorrebbero da un ipotetico assistente virtuale.
Il questionario contiene domande di diverso tipo, tra cui se l’assistente virtuale deve avere stessi valori e punti di vista dei proprietari. Oppure se deve comprendere le emozioni umane e attivarsi di conseguenza. Altro tema indagato è quello della privacy: viene quindi chiesto se e in quali casi è accettabile la raccolta di dati personali, con l’obiettivo di migliorare l’esperienza interattiva. Dopo Amazon e Google, arriveranno anche assistenti da salotto e mobili dotati di intelligenza artificiale col marchio Ikea?
Quello prospettato è uno scenario in cui le nostre case saranno invase dall’intelligenza artificiale. Ikea del resto non è immune al fascino tecnologico. Negli ultimi anni Ikea ha introdotto novità come i sistemi di illuminazione “smart” o i tavoli con sistema di ricarica wireless integrata per gli smartphone.
Ercole Palmeri
Temporary Innovation Manager
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