Selligent Marketing Cloud, piattaforma di marketing e customer experience omnichannel, ha pubblicato un report sul comportamento che i brand devono tenere per comunicare in modo efficace con la Generazione Z. Negli ultimi anni i brand si sono concentrati su come raggiungere i millennial; ma tra questi e la Gen Z, non vi sono solo differenze generazionali.
Sul mercato dei consumatori sta emergendo una nuova generazione. La Generazione Z (i nati tra il 1997 e il 2010) è cresciuta con maggiore accesso alla tecnologia rispetto a qualsiasi altra generazione precedente. Ciò non significa però che sia in qualche modo più ossessionata o entusiasta di chi c’era prima. La tecnologia, a disposizione in grande quantità sin dalla nascita (da Instagram ad Apple Pay), rappresenta non tanto un oggetto scintillante, quanto un modo di vita pratico. La relazione che ha verso i dati è però differente, in quanto la privacy non è tanto una priorità per chi ne fa parte come lo è per altre generazioni. In effetti, la metà di chi fa parte della Gen Z sente di avere il controllo sui propri dati personali. Per i marketer era già importante condividere contenuti rilevanti con le generazioni precedenti, ma questa nozione diventa ancora più importante con la Gen Z per il livello di personalizzazione che può aspettarsi… E i marketer possono basarsi su soluzioni basate su AI per fornire questa esperienza personalizzata. In breve, si tratta di una nuova generazione di consumatori con i quali i marketer devono imparare a comunicare. Per guidare le proprie strategie media e marketing negli anni a venire, i brand necessitano di insight nuovi sulle differenze generazionali che stanno rimodellando il territorio, particolarmente per quanto riguarda l’influenza crescente della Gen Z.
Per i retailer, avere una presenza sui canali digitali e fisici non è più sufficiente a raggiungere la generazione più giovane dei consumatori. La Generazione Z si aspetta che la tecnologia migliori le proprie esperienze fisiche piuttosto che sostituirle.
È interessante che questa fascia di età mostri una chiara preferenza per lo shopping in negozio rispetto ai millennial in diverse categorie, inclusa l’elettronica (43% rispetto al 37%) e l’abbigliamento (43% rispetto al 40%). La Generazione Z visita anche negozi fisici più volte di qualsiasi altra fascia di età: il 59% visita un negozio almeno una volta per settimana.
I retailer quindi devono reinventarsi l’esperienza dello shopping offrendo il phygital, ovvero l’utilizzo, da parte dei brand, di una strategia al contempo fisica (retail) e online (web/digitale), adottando al contempo pratiche virtuose che abbiano appeal per questa generazione. Il termine va spesso di pari passo con “digitalizzazione dei punti vendita”: la fusione tra eCommerce e negozi fisici.
Piuttosto che rivolgersi ai brand media tradizionali, probabilmente la Generazione Z cercherà informazioni su una serie diversa di piattaforme di social media rispetto alle generazioni precedenti. In effetti, il 49% dichiara che, con maggiore probabilità, farà un acquisto dopo un post o un’inserzione vista sui social media che non su altri canali (SMS, sito web o email). Per cercare informazioni, questa generazione emergente si rivolge a influencer su piattaforme quali TikTok (23%, il doppio rispetto ad altre generazioni) o YouTube (49% rispetto al 37% dei millenial).
“Questa generazione è stata educata con i social media e quindi può adattarsi a vari formati e tipi di contenuti. Per questa ragione, le aziende hanno un’opportunità unica di fondere pubblicità e strategie di contenuto per questo pubblico, oltre a creare e a integrare diversi touchpoint con i propri consumatori”, ha dichiarato Anne Jarry, Marketing Director Europa e Nord America presso Selligent. “In un ambiente affidabile, fornire messaggi molto rilevanti, come i video personalizzati incorporati in una newsletter o in un evento live in streaming su TikTok, è molto più appetibile per la Gen Z rispetto ad altre generazioni. Questa generazione offre un approccio e delle opportunità del tutto nuovi ai brand, che vale la pena catturare”.
I marketer che non fanno evolvere le proprie strategie per l’engagement di questa generazione più giovane sono già indietro. La Gen Z è differente dalle generazioni precedenti: non consuma informazioni nello stesso modo, interagisce in modo diverso sui social network e lo shopping è diventato un’esperienza nuova. I marketer devono quindi adattarsi! Questa generazione sente la necessità di controllare ancora di più delle altre, quindi i brand devono mettere il potere nelle mani degli utenti per identificarne le preferenze. Sarà quindi molto più semplice definire contenuti rilevanti per questi nuovi consumatori con l’aiuto dei loro zero e first-party data, nonché con un’analisi di AI. La personalizzazione è il miglior modo di raggiungere la Gen Z.
Con sedi multiple in Europa e negli Stati Uniti e una rete globale di partner, Selligent Marketing Cloud mira a portare il marketing personalizzato al livello successivo. Oltre 700 brand in tutto il mondo nei settori retail, travel & hospitality, media, entertainment, editoria e servizi finanziari hanno scelto Selligent per riuscire ad attuare le proprie strategie.
Per saperne di più, visita http://www.selligent.com/it o segui i team su Twitter, LinkedIn e il blog di Selligent.
Katie Pfister
CM Group
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